mercoledì 9 maggio 2007

Non ti fidare di me..

Non ti fidare di me. Mai. Io ti sorriderò, ti incanterò, ti userò e ti tradirò.
Sempre.
Non innamorarti di me. Mai. Io non saprò ricambiarti, ti deluderò e ti umilierò.
Sempre.
Non ti affidare a me. Mai. Io ti ingannerò e ti allontanerò.
Sempre.
Non ti ricordare di me. Mai. Io ti cancellerò.
Per sempre.

È la mia natura e non posso ribellarmi: il Destino tira le fila della mia Commedia personale, la Vita, costringendomi a girovagare senza trovare pace o riposo.

Ci incontreremo, ti sorriderò e ti stregherò. Forse mi affezionerò anche, a te. Potresti essere quell’uno su centomila che smette di essere nessuno, ma ti dirò addio. Inevitabilmente.

Quando i nostri sguardi si incroceranno, per la prima volta, nel vicolo scuro vicino al porto, in una notte gravida di stelle serene e lucciole forsennate, fatti violenza e scappa. Fuggi lontano da me, lontano da una passione così estrema da far sanguinare il cuore, lontano da profumi colori ed odori mai conosciuti prima, da baci al sapore di vaniglia, da mani intrecciate e gocce di sudore. Scappa dai pomeriggi che passeremo insieme in giardino, sotto l’ombra del tiglio, a scambiarci parole dolci, condannate ad imprimersi nella memoria e scappa da suoni di risate simili a trilli di piccoli campanelli, scappa da istantanee in bianco e nero regalateci da uno spiantato artista innamoratosi del nostro amore.
Scappa dalle lacrime, dal dolore paralizzante dell’abbandono che ti costringerà in casa, sotto la custodia di un Terrore manifesto di uscire ed incontrare il Mondo che starà continuando, ignaro e beffardo, con la sua solita routine.
Scappa dai Demoni che ti terranno compagnia: scappa dalla Depravazione, dalla Sfrenatezza, dalla Lussuria di cui ti renderò partecipe. Scappa dalla bramosia accecante che non ti permetterà di chiudere occhio se non per sognarmi.

Quando il vicolo scuro vicino al porto, in una notte gravida di stelle serene e lucciole forsennate, ci farà incontrare per la prima volta, tu non soffermarti: non ti compiacere di quell’istante sospeso nel vuoto in cui non è ancora chiaro se le nostre strade si sovrapporranno o continueranno nel loro cammino, indifferenti l’una nei confronti dell’altra.

Dovrai essere forte per non cadere nella tentazione dei “se” e dei “ma”; dovrai riuscire a resistermi, ad ignorarmi, ad evitarmi.

Perché io ti inseguirò. Oh, sì che ti inseguirò. Studierò ogni tua mossa per stanarti, per coglierti di sorpresa ed impossessarmi di te: ti annullerò in me, la tua vita inizierà e finirà con me. Ti stravolgerò l’Esistenza. Più nulla sarà mai come prima, per te. Sarò il tuo assenzio, la tua droga, la tua aria.
Poi ti abbandonerò, come un cumulo di stracci, per non tornare mai più. Io non soffrirò, per me tu non avrai alcuna importanza. Per me. Tu però… Tu proverai un dolore così straziante che vorrai strapparti la carne con i tuoi stessi denti, così lacerante che non riuscirai nemmeno a piangere o gridare, così infinito che ti imbambolerà ed immobilizzerà nell’impotenza.

Impegnati a resistermi, te ne prego. Salvati.

Ma non ce la farai.

Questa è la mia natura…

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