Io per adesso posso solo pretendere che la mia persona sia salvaguardata. E parlo con te. Penso sia ingiusto da parte tua avere la presunzione di conoscermi, io non l'ho mai avuta con te, io nn conosco neanche mia madre si può dire, mi ostino a ripetermi quotidianamente quanto le persone siano piene di assurde sfumature ceh non potranno mai essere comprese da nessuno, ed allora mi chiedo, come possiamo creare giudizi? Come si può rinchiudere una persona in una definizione. É barbaro. Tu non sei barbara. Ho sempre pensato che tu fossi tutt'altro che questo.
Io nella mia vita potrei averne passate davvero tante. Mi compongo e sono il risultato di molte esperienze (quelle che tanto contano nelle persone secondo alcuni, perchè ne definiscono il modo di affrontare la vita). Forse potrei non aver mai dovuto cercare soldi per pagarmi da vivere, o un posto caldo dove dormire, questo te lo concedo, ma ci possono essere tante altre cose che ho affrontato solo con le mie forze. La perdita di persone care, violenze dirette e indirette, crisi, lunghi periodi di trepidazione per qualcuno caro che ti moriva sotto gli occhi, grandi sensi di impotenza perchè davanti a certe cose non sai che fare, e ti chiedi solo perchè si costruisce tutta una vita quando può essere soffiata via di un colpo. La sofferenza del dover mettere a tacere il proprio Essere quando non si ha comprensione intorno, il senso assurdo del rifiuto, il sentirsi inadatti, il sentirsi soli con i proprio istinti, il dover partire e ricominciare tutto senza conoscere un cazzo e con nessuno che cercasse almeno un po' di capire ceh qualcosa di buono ce l'hai pure tu da dare, la solitudine dell'orgoglio, e l'indifferenza della superficilaità, i tradimenti delle persone amate, e che consideravi amiche. L'impegno, per sentirti addosso un po' di rispetto da tuo padre che crede ancora troppo nel Sapere, e le bugie dette ad una madre che vorrebbe solo stringerti e sentirti, ma che può solo soffrire/aspettare nei suoi silenzi. e come al solito le finte consolazioni che mi do da sola, perchè riempire gli altri delle mie preoccupazioni non mi piace. Il cercare di trovare le soluzioni senza dipendere dagli altri. Sacrifici (ti dice nietne il collegio?). Respiri e lacrime trattenute, perchè non piace neanche a me vedermi così persa e debole.
Ma cerco la mia strada, perchè il giorno e la notte arrivano sempre, sbagliando direzione neanche fosse la metro, ma cmq tenendomi sempre su.
Non sarà molto, ma è cmq vita. Ed è la mia non ne ho altre più fighe.
Non sai se ho mai amato, se ho mai sofferto d'amore da umiliarmi, se ho rischiato di morire, o se ho quasi ucciso, cosa penso ogni giorno quando mi sveglio e quali sono i miei sogni. Perchè ti scrivo e non ti lascio stare, non lo sai. Non conosci come mi comporto con gli amici, cosa provo ascoltando certa musica, come vedo il mio futuro e se piango davanti ai film, e se mi piaccio come persona o no... insomma basta. Cosa sai di me?
Le relazioni le ho sempre considerate la cosa più difficile da avere. Sono complicate, perhcè la comunicazione è sempre meno pregna di noi stessi. Quello che io ti ho trasmesso di me è solo un po', quello che io so di te davvero, della tua persona, è purtroppo anch'esso davvero poco. Ma so solo che, non mi concedo mai troppo alle persone, mi fanno qualcosa di sbagliato o che non condivido e cerco di voltare pagina e via, ma con te sono riuscita addirittura a scriverti tutto questo.
Non vuol dire niente di che. Solo che mi interessa. Mi interessa che tu non mi sottovaluti, e che non mi giudichi solo per questo poco che sai o pensi di sapere.
Puoi banalizzarmi quanto vuoi a questo punto, la strada diviene una scorciatoia ed esci.
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